Aeroporto di Salerno, tanti soldi e molte promesse mancate

Di numeri ne sono stati dati tanti. Di promesse sul suo ruolo strategico e sulla necessità doverosa del suo potenziamento ce ne sono state altrettante.
I finanziamenti, tra pubblici e privati, sono caduti a pioggia. E, mentre l’aeroporto di “Salerno Costa d’Amalfi e del Cilento” perde tratte, compagnie aeree, passeggeri ed anche movimentazioni merci – che secondo i dati di Assoaeroporti calano del 9,2 per cento rispetto allo scorso anno – c’è stato chi, in passato, sull’aerostazione ci ha fatto campagne elettorali e si è tolto qualche pietruzza dalla scarpa.
I numeri non li ha dati solo l’ex governatore Vincenzo De Luca con i suoi 3 milioni di passeggeri e la stella che si è appuntata sul petto a luglio 2024, durante l’ennesima inaugurazione dello scalo, dicendo che se non ci fosse stato lui alla guida della Campania «questo aeroporto non si sarebbe mai fatto». Li ha dati anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, giunto anche lui quel giorno all’aeroporto di Pontecagnano per godere del successo della nuova infrastruttura che stavolta presentava tutte le carte in regola per essere davvero competitiva. Ma anche per sponsorizzare il governo di centrodestra ed i finanziamenti arrivati da Roma: 300 milioni – aveva detto Salvini – solo per completare la metropolitana che avrebbe collegato Salerno con l’aerostazione. «Alla faccia di chi – aveva tuonato – non vuole che si facciano ponti ed aeroporti». Il sassolino nella scarpa che doveva togliersi sulle polemiche infinite riguardanti il ponte sullo Stretto di Messina era stato espulso.
Eppure, non solo il prolungamento della metro dalla Stazione Arechi allo scalo non è stato ancora completato, ma – spulciando le cifre pubblicate sul sito Opencoesione.it (costola della Presidenza del Consiglio dei Ministri), il governo Meloni ha stanziato solo cento milioni. 72 milioni li ha messi l’Unione europea ed altri 76 la Regione Campania (ricavati sempre dal Fondo Coesione e Sviluppo 2021-2027).
Infine, quel giorno, ci ha pensato il presidente della Gesac, la società di gestione dell’aeroporto napoletano e salernitano, Carlo Borgomeo a garantire che «far partire Salerno non significa essere ruota di scorta di Napoli, ma significa valorizzare contemporaneamente due scali che saranno in grado di rispondere alla domanda di volo che è molto forte anche in Campania». Allora, perché sono stati cancellati i voli?

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