Commercio ed energia: sono questi i due temi principali su cui si confrontano il primo ministro indiano Narendra Modi ed il presidente russo Valdimir Putin, giunto ieri nel Paese asiatico per una visita di due giorni. E di certo nell’agenda un capitolo è riservato alla collaborazione militare tra i due Paesi, con Nuova Delhi che resta uno dei migliori clienti dell’industria bellica russa, continuando una tradizione che affonda le sue radici nella collaborazione indo-sovietica.
Non meno rilevanti, inoltre, sono gli aspetti più strettamente politici della visita di Putin, in primo luogo dimostrare che l’isolamento internazionale in cui sarebbe confinata la Russia altro non è se non la rottura dei rapporti politici ed economici – solo parziale in quest’ultimo settore, a dispetto dei 19 pacchetti di sanzionai varati dalla Ue – con le nazioni europee. Rapporti e commerci con il resto del mondo continuano e, in qualche settore, prosperano.
È il caso del petrolio per quel che riguarda l’India. Prima dello scoppio del conflitto in Ucraina solo il 2,5% del petrolio acquistato dal gigante asiatico era di provenienza russa, percentuale che è rapidamente salita al 35% nel momento in cui Mosca – chiusi i mercati europei – ha ridotto i prezzi del proprio greggio. Le pressioni politiche ed i dazi americani hanno leggermente ridotto questa percentuale, ma Nuova Delhi resta a tutt’oggi uno dei migliori clienti di Mosca.
Quasi certa la firma di diversi accordi commerciali, con l’India che punta ad aumentare le esportazioni – farmaceutiche e dell’agroalinentare in primis – verso la Russia e Mosca che spera di attrarre lavoratori qualificati per saziare la propria fame di manodopera.
Per il primo ministro indiano la visita di Putin è anche un modo per ribadire l’autonomia strategica del gigante asiatico, intenzionato a mantenersi in posizione mediana nella contesa che oppone Stati Uniti ed Unione Europa alla Federazione Russa.
C’è poi il capitolo della collaborazione nello strategico settore militare: pur avendo diversificato i propri fornitori, Nuova Delhi resta un ottimo cliente per l’industria russa del comparto difesa. Quasi certamente Modi discuterà con Putin della fornitura dei sisteni di difesa aerea S-400, in particolare di come velocizzare i tempi di consegna, e dell’aggiornamento degli aerei da combattimendo Su-30 MKI. Accanto ovviamente al rinnovo dei contratti di fornitura di ricambi ed assistenza. Si tenga presente che circa il 60% dell’equipaggiamento delle forze armate indiane è di origine russa.
La visita in India ha anche offerto l’occasione al presidente russo per ribadire la propria posizione sulle trattative in corso per arrivare alla fine del conflitto in Ucraina. In un’intervista rilasciata ad India Today, Putin ha ribadito, riferendosi al Donbass. che «o liberiamo questi territori con la forza delle armi, oppure le truppe ucraine se ne vanno».
Posizione espressa anche ai mediatori statunitensi incontrati marted’ scorso al Cremlino.

