Nessuna voglia di gettare la spugna. Anzi la consapevolezza di doversi rimboccare le maniche.
Tutte, nessuna esclusa. Sei Scudetti, cinque Supercoppe Italiane, due Coppe Italia: Ilaria Dalla Costa, capitano della Nazionale italiana e colonna della Jomi Salerno, prova a tracciare la linea della ripartenza dopo il cambio in panchina a stagione in corso.
È una delle atlete più esperte e vincenti del club caro a patron Pisapia a suonare la carica per rilanciare le ambizioni e raddrizzare il rendimento dopo una partenza che qualche incertezza l’ha mostrata.
Guai però a dare per morta la “Signora” della pallamano femminile, capace, solo pochi mesi fa, di conquistare il tricolore della stella.
Divorzio a sorpresa tra squadra e mister: come avete preso la notizia e che aria di respira all’interno dello spogliatoio?
“Sapevamo che le cose non stavano andando benissimo, da un po’. Non riuscivamo a esprimere il gioco che volevamo, la società ha preso provvedimenti. Ringraziamo Leandro per il lavoro fatto con noi fino ad oggi. Professionista e persona d’oro”.
Dall’alto della tua esperienza ti sei trovata già altre volte in questa situazione: come si assorbe un cambio in panchina a stagione in corso, e quanto può essere importante proprio l’esperienza delle atlete più navigate?
“Si deve assorbire per forza di cose. La dirigenza individuerà una nuova figura per la panchina, ovviamente dobbiamo pensare a restare concentrate e puntate sui nostri obiettivi, pensando solo alla sfida di sabato. Noi più grandi possiamo essere di supporto alle ragazze più giovani del gruppo, specie in momenti come questi”.
Quest’anno il cammino europeo sta regalando grandi soddisfazioni, c’è un pensierino anche al trofeo dell’EHF Cup?
“È stata fatta un’impresa, ora giocheremo contro un’avversaria della Repubblica Ceca davvero tosta. Sfida molto importante, ma sognare non guasta mai, anche se il livello europeo è davvero molto alto. Noi proveremo ad arrivare più lontano possibile”.
Due sconfitte in stagione ma anche la vittoria col Brixen. Soddisfatte di quanto fatto fino ad ora? Saranno sempre le “solite” avversarie a contendersi il tricolore?
“Per quanto mi riguarda avremmo potuto fare di più, specie contro Cassano Magnago. C’è tanto da migliorare, si può fare, ma va dimostrato in campo. Il cammino è ancora lungo, serve ritrovare la strada per andarci a giocare il tricolore, penso Erice sia la principale candidata insieme alla stessa Jomi”.
L’anno scorso il decimo storico scudetto. Per te, ormai salernitana adottiva, che posto occupa nella classifica dei momenti più belli in maglia Jomi?
“Emozione fortissima, uno dei ricordi più belli insieme al primo Scudetto. Unico, è arrivato dopo una stagione travagliata, non ci eravamo espressi al meglio ma abbiamo lavorato tantissimo e alla fine siamo riusciti a raccogliere i frutti”.

